Conferenze 2017
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Presentazione del libro di Doris Femminis
"Chiara cantante e le altre capraie. Saga di donne strette tra le montagne e il Cielo"
L'autrice dà la parola alle donne di Cavergno di inizio secolo. Con voce semplice e sincera ne illustra i sentimenti, le paure, i desideri,
le amicizie e i mestieri quotidiani, tracciando così i lineamenti del loro destino di capraie.
È la storia di bambine che diventano donne nel loro villaggio fatto di forti legami famigliari, rigidi codici di comportamento e molto lavoro in un contesto di radicale cambiamento causato dalla guerra e dal progresso.
Relatore:
Doris Femminis, è nata e cresciuta a Cavergno.
Oltre ad esercitare la sua professione di infermiera in psichiatria, per diversi anni ha allevato capre in Val Bavona, come le sue antenate.
Dal 2014 vive nel Giura vodese e continua a coltivare la sua passione per la scrittura.
Le acque sotterranee della Vallemaggia: dai graniti al fiume Maggia
Le acque sotterranee, pur essendo poco visibili, ricoprono delle importanti funzioni ecologiche, quali il mantenimento di alcuni habitat naturali e l'alimentazione dei fiumi in regime di magra. L'Istituto Scienze della Terra studia da diversi anni le acque sotterranee della Vallemaggia, valutandone l'evoluzione nel tempo e nello spazio a livello qualitativo e quantitativo. Questo permette di ottenere importanti informazioni sui fattori che influenzano la loro qualità.
Relatore:
Sebastián Pera, Ricercatore Senior della Scuola Professionale Universitaria della Svizzera Italiana (SUPSI)
è caposettore Idrogeologia e Limnologia all'Istituto Scienze della Terra.
Si occupa di gestione sostenibile delle risorse idriche. Segue progetti legati a questa tematica sia in Cantone Ticino che in diversi paesi esteri quali Pakistan, Indonesia, Cuba e Ciad.
Catasto delle Acque pubbliche e l'utilizzazione delle acque della Valle Maggia come forza motrice (XIX-XXsec)
Il Catasto delle Acque pubbliche è uno strumento amministrativo creato per volontà del Governo ticinese alla fine del XIX secolo,
a seguito della promulgazione della Legge riguardante l'utilizzazione delle acque del 17 maggio 1894.
Questa conferenza si propone, in un primo
tempo, di presentare la storia, la struttura e la
funzione di questo interessante catasto; in un
secondo tempo, la presentazione si concentrerà
sull'utilizzo delle acque nel distretto di Vallemaggia, fornendo qualche notizia e curiosità
rinvenute negli incarti dedicati ai suoi comuni.
Relatore:
Stefano Anelli, è uno storico ed archivista bellinzonese. Titolare di una Licenza in lettere e scienze umane dell'Università Neuchâtel, da qualche anno è tornato in Ticino, dove lavora come collaboratore scientifico presso l'Archivio di Stato.
"Cielo e terra", presentazione dell'ultima pubblicazione di Giorgio Cheda.
Oltre all'autore partecipano alla serata: Mario Donati, sociologo e pedagogista; Gianni Tavarini, docente ed esperto di storia nelle Scuole medie. Con la moderazione di Franco Losa, pedagogista.
Conferenze 2016
Le Musée de Valmaggia organise une série de manifestations consacrés au thème paysage culturel.Clicca qua per scaricare la locandina delle conferenze in formato pdf.
Paesaggio alpino al bivio: tra Arcadia e banalizzazione
L'interazione delle comunità con il territorio ha generato nel tempo la formazione di un paesaggio culturale, derivato dal connubio tra le componenti naturali e i segni più o meno profondi lasciati dalle attività umane. Il paesaggio in cui ci identifichiamo e che desideriamo preservare è l'eredità di un mondo arcaico fondato sull'economia di sussitenza, una modalità di vita che si è andata esaurendo nel corso delle ultime generazioni. Come si è evoluta la percezione del paesaggio e qual è il suo valore estetico, identitario ed economico oggi? Garantire per il futuro la salvaguardia di questa preziosa risorsa dipende dalle scelte del presente.
Relatore:
Raimund Rodewald, Dr. in Biologia, Dr. h.c. iur., nato e cresciuto a Sciaffusa, studi in biologia (botanica) all'Università di Zurigo, Direttore della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio dal 1992, insegna alle Università di Basilea e Berna ed è autore di numerose pubblicazioni.
Adotta un terrazzamento!
Nuove agricolture familiari su versanti in abbandono delle Alpi orientali
Nell'ultimo decennio si parla con sempre maggiore insistenza di «terza via» e di montagne che tornano a vivere con modalità inedite, attraverso il recupero e la riscoperta di pratiche e paesaggi rurali tradizionali. La conferenza si sofferma sul progetto di adozione di terrazzamenti abbandonati avviato nel 2010 nel Canale di Brenta, nelle Prealpi venete, un piccolo ma interessante tentativo di rilancio del mosaico paesaggistico ereditato attraverso nuove modalità di gestione sociale.
Si tratta di pratiche familiari di cura che delineano un modello diverso sia rispetto alle forme tradizionali sia rispetto all'assetto imposto dalla modernizzazione industriale: esse richiedono tuttavia la costruzione di forme innovative di governance e partenership tra città e campagna, che vadano oltre le operazioni di marketing turistico-economico o di cristallizzazione museale che hanno caratterizzato la montagna del Novecento.
Relatore:
Mauro Varotto, Professore associato di Geografia
all'Università di Padova. Si occupa tra l'altro di evoluzione del paesaggio alpino e dinamiche di abbandono e rivitalizzazione dei paesaggi terrazzati. Promotore e coordinatore del Progetto europeo Interreg IIIB ALPTER "Paesaggi terrazzati dell'arco alpino" (2005-2006), è tra i promotori del III World Meeting on Terraced Landscapes che si terrà in Italia dal 6 al 15 ottobre 2016 (www.terracedlandscapes2016.it).
Conferenze 2015
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Allieni invasivi: che cosa sono e qual è il loro impatto sugli ecosistemi in Ticino
Le specie alloctone invasive sono specie animali o vegetali di origine esotica introdotte tramite le attività umane in Europa dopo la fine del Medioevo. Esse sono in grado di colonizzare rapidamente vaste aree e formare popolazioni estese, mettendo in pericolo la biodiversità, causando danni socio-economici e in alcuni casi problemi alla salute. La loro presenza è favorita dai trasporti internazionali, dall’importa- zione di specie ornamentali, dal cambiamento d’uso del territorio e dal cambiamento climatico. Quali sono allora le specie aliene invasive presenti in Ticino e cosa si può fare per contrastarle?
Relatori:
Michele Abderhalden, entomologo, collaboratore scientifico del Centro Svizzero di Cartografia della Fauna e conservatore per la sezione Zoologia degli Invertebrati al Museo cantonale di storia naturale di Lugano. Membro del Gruppo di Lavoro sugli Organismi Alloctoni Invasivi del Cantone Ticino.
Nicola Schoenenberger, biologo e botanico, conservatore per la botanica al Museo cantonale di storia naturale a Lugano. Membro della Commissione federale per la sicurezza biologica, della Commissione scientifica del centro nazio- nale di dati e informazioni della flora svizzera (Info Flora) e membro del Gruppo di Lavoro sugli Organismi Alloctoni Invasivi del Cantone Ticino.
Mobilità e sviluppo territoriale al tempo di Alp Transit
Nel 2015 ricorrono i cinquant’anni dallo smantellamento della linea ferroviaria Locarno-Ponte Brolla-Bignasco. Il trenino della Valmaggina ha profondamente segnato lo sviluppo della Vallemaggia nel Novecento, favorendo i contatti tra la valle e la città di Locarno e agevolando un certo sviluppo sociale ed economico.
La ricorrenza offre lo spunto per una riflessione che non si limita alla questione del traffico ma, ben oltre, intende offrire alcune pro- spettive sul tema della mobilità e dello sviluppo territoriale di una regione alpina quale la Vallemaggia al tempo di Alp Transit e della "Città Ticino".
Relatore:
Riccardo De Gottardi, Dr. in Scienze Economiche,
Direttore della Divisione sviluppo territoriale e mobilità del Dipartimento del Territorio.
Conferenze 2014
Le Museo di Valmaggia consacre une série de manifestations au thème de la population dans les Alpes dans l'Antiquité.Clicca qua per scaricare la locandina delle conferenze in formato pdf.
Cacciatori preistorici e alpigiani in alta quota: nuove indagini in Val de Bagnes (Vallese)
Il comune di Bagnes promuove da anni il restauro di edifici tradizionali sui propri alpeggi. Per approfondire questa problematica, il Musée de Bagnes ha realizzato un progetto pluridisciplinare di censimento che ha portato alla localizzazione di oltre 600 edifici rurali, perlopiù in rovina. La raccolta di testimonianze, ricerche d'archivio e prospezioni sul terreno hanno permesso di capire meglio l'organizzazione degli alpeggi e di ricostruire l'evoluzione del popolamento in alta montagna, che risale in Val de Bagnes a oltre 9000 anni fa.
www.museedebagnes.ch
Relatori:
Célestin Taramarcaz, archeologo, collaboratore presso il Musée de Bagnes, ha realizzato il censimento degli edifici d'alpeggio nel territorio di Bagnes.
Philippe Curdy, archeologo, curatore del Musée d'histoire du Valais a Sion e collaboratore della Cooperativa archeologica ARIA SA. Ha organizzato e partecipato a numerosi progetti di ricerca sulla preistoria delle Alpi svizzere
Pietra ollare evergreen!
In Mesolcina e Calanca l'artigianato della pietra ollare vanta una tradizione millenaria, impregnata da un forte legame con la Valtellina e la Valchiavenna. Tra i molti artigiani che varcarono ripetutamente i passi alpini trasversali che collegano queste vallate diffondendo il loro profondo sapere figurano infatti anche i laveggiai. Oggi, la creazione d'itinerari culturali nel territorio e la fruttuosa collaborazione tra i ricercatori del Moesano e i rarissimi artigiani ancora attivi in Valtellina
ravvivano questa tradizione.
www.archivioregionalecalanca.ch
Relatori:
Maruska Federici-Schenardi, archeologa ed etnologa, è stata collaboratrice scientifica presso i Servizi archeologici del Canton Giura e del Canton Grigioni. Attiva da anni in progetti di divulgazione archeologica, è responsabile dell'Archivio regionale Calanca e copresidente del Museo Moesano.
Paolo Mantovani, ricercatore e collaboratore presso la Biblioteca comunale di Soazza per la raccolta delle Testimonianze di cultura locale. Autore della pubblicazione I laveggiai di Soazza. L'estrazione e la lavorazione della pietra ollare nel Settecento.
Avanguardia dell'archeologia alpina
Il Cantone Grigioni è la zona più montagnosa della Svizzera: ben il 90% del territorio si trova sopra i 1200 metri e l'altitudine media è addirittura di 2100 metri slm. Da millenni l'uomo si è insediato nelle Alpi e da allora ha sempre lottato duramente con la natura per assicurarsi il pane quotidiano. I risultati di un progetto internazionale di ricerca ad ampio raggio, condotto dal 2007 nella regione del Silvretta, illustrano quest'affascinante storia: dagli accampamenti di caccia dell'Età della Pietra ai primi pastori d'alta quota, passando dalle prime miniere di rame fino alle campagne militari condotte in alta montagna al momento della romanizzazione. Anche in una regione di montagna apparentemente incontaminata s'incontrano dunque molteplici tracce, i cui discendenti moderni sono le piste di sci, gli impianti di risalita, i bacini idrici e le strade attraverso i passi.
silvrettahistorica.wordpress.com
Relatore:
Thomas Reitmaier, archeologo, è direttore del Servizio archeologico del Canton Grigioni dal 2012. Per conto dell'Università di Zurigo è stato ideatore e coordinatore del progetto internazionale di ricerca Silvretta historica.
Conferenze 2013:
Le Musée de Valmaggia organise une série de manifestations consacrés au thème de la pierre avec le titre "Si les pierres pouvaient parler".Clicca qua per scaricare la locandina delle conferenze in formato pdf.
Pietra su pietra
La pietra naturale è uno dei materiali da costruzione per antonomasia. Nel secolo scorso tuttavia il suo utilizzo si è spesso ridotto all'unica funzione di rivestimento. Attraverso esempi contemporanei si dimostrerà l'attualità di questo materiale locale e di forme costruttive consolidate nel tempo. Ciò permette di riconsiderare il ruolo della pietra naturale quale materiale edile a tutti gli effetti.
Relatore:
Stefano Zerbi, architetto, ha conseguito nel 2006
il Master of Arts en Architecture presso il Politecnico Federale di Losanna e, nel 2011, il titolo di Dottore con la tesi Costruzione in pietra massiccia in Svizzera.
La conferenza è introdotta da Mauro Bettazza, Presidente Associazione industrie dei graniti, marmi e pietre naturali del Ticino, che presenterà una panoramica sull’attuale attività di estrazione e commercio di pietre della Vallemaggia e della Svizzera italiana.
Tesori dalla viva pietra, la Vallemaggia e i suoi minerali
Il distretto di Vallemaggia comprende alcune tra le più note località mineralogiche del Ticino. Già nel lontano 1863 Luigi Lavizzari dedicava ampio spazio alla descrizione di questo patrimonio naturalistico che da allora è considerevolmente aumentato grazie all'attività di molti appassionati cercatori. Alla soddisfazione personale del cristalliere per la scoperta fa eco la curiosità dello scienziato che vuole capire i meccanismi di formazione dei cristalli.
Relatore:
Marco Antognini, geologo, dal 2000 è collaboratore scientifico del Museo cantonale di storia naturale di Lugano in qualità di responsabile del settore mineralogia.
Conferenze 2012:
Il Museo di Valmaggia inaugura la sua attività in occasione del Cinquantesimo dalla fondazione con due serate dedicate a temi storici.
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La valle, gli eventi, i protagonisti: la versione di Martino Signorelli
Presentazione della ristampa della Storia della Valmaggia di Martino Signorelli (editore Armando Dadò).
Nel 1972, Monsignor Martino Signorelli dava alle stampe il risultato di decenni di meticolose ricerche d'archivio, confluite in un'opera generale che affronta la storia della Vallemaggia dalle origini del popolamento all'epoca moderna. A quarant'anni di distanza e malgrado alcuni limiti, la sua Storia della Valmaggia rappresenta ancora una miniera d'informazioni per chiunque voglia cimentarsi con il passato della valle.
La serata è animata da Giorgio Cheda, con considerazioni d'ambito storico alla luce degli ultimi quarant'anni di ricerca, introdotto da Bruno Donati, autore della prefazione alla ristampa.
Relatori:
Bruno Donati, ricercatore, già curatore del Museo di Valmaggia
Giorgio Cheda, storico e autore di numerose autorevoli pubblicazioni dedicate al tema dell'emigrazione ticinese
Le valli ticinesi tra Otto e Novecento. Solo una storia di sconfitte?
Il periodo tra la metà dell'Ottocento e gli anni '30 del Novecento vede il mondo alpino entrare in una nuova fase della sua storia. Gli equilibri sociali tradizionali si scontrano con i primi passi della trasformazione che investe l'intero continente europeo. In che modo le comunità alpine hanno fatto fronte a questi mutamenti? Con quali esiti? E quali soluzioni hanno messo in campo le famiglie delle valli ticinesi per assicurare la loro sopravvivenza?
Appoggiandosi su testimonianze e informazioni archivistiche di varia natura, l'intervento cerca di rispondere a questi interrogativi, evidenziando le differenze e le particolarità che segnano la storia delle comunità di valle del Cantone Ticino.
Relatore:
Luigi Lorenzetti, dottore in Scienze economiche e sociali, è coordinatore del Laboratorio di Storia delle Alpi e docente presso l'Accademia di architettura dell'Università della Svizzera Italiana a Mendrisio.
E' autore di approfondite ricerche sull'emigrazione e il passaggio alla modernità in ambito alpino.
Ciclo di conferenze 2011: "Il bosco, tesoro della Vallemaggia"
Il ciclo di conferenze organizzato per il 2011 rientra in un calendario di manifestazioni promosso dal Museo in collaborazione con altri enti e associazioni della Vallemaggia, in occasione dell'anno delle foreste decretato dall'ONU.
Oltre alle due conferenze del Museo, una ricca serie di manifestazioni comprendenti escursioni, visite guidate e altre attività d'animazione nella natura sottolineano l'importanza di questa enorme risorsa locale, tra passato e presente.
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Dalla foresta naturale ai boschi sacri: 10 000 anni di storia del nostro bosco
I boschi attuali sono un'eredità culturale del passato e la loro composizione rispecchia millenni di attività umane di gestione del paesaggio. Qual è stata l'evoluzione dei nostri boschi dal ritiro dei ghiacci a oggi e con quali metodi possiamo ricostruirne la storia? Com'era gestita in passato questa enorme risorsa da parte delle comunità di valle?
Relatori:
Ing. for. Marco Conedera e Mark Bertogliati, Gruppo Ecosistemi
Insubrici, Istituto Federale di Ricerca WSL, Bellinzona.
"Nelle valli poi sopra Locarno si fanno carboni bonissimi...". Nuove ricerche sulla produzione del carbone di legna nel Canton Ticino e in Vallemaggia
Fino all'avvento dei combustibili fossili (carbone minerale, petrolio) e dell'elettricità, il carbone di legna era molto apprezzato in tutti i centri urbani di pianura come combustibile pregiato. In particolare nell'Ottocento, l'esportazione di carbone vegetale divenne un affare redditizio per le regioni di montagna anche più discoste.
Una panoramica sulla storia di questa protoindustria nelle vallate sudalpine e un aggiornamento sull'avanzamento delle indagini sul terreno alla ricerca delle piazze dei carbonai in diverse aree di studio (Valle di Muggio, Valle Morobbia, Arbedo, Broglio e Lodano).
Relatori:
Patrik Krebs, Istituto Federale di Ricerca WSL, Bellinzona
Uria Cerini, coordinatore APAV
Ciclo di conferenze 2010: "Sulle montagne, lassù... alla scoperta della storia dell'alpinismo"
L'ambiente alpino è stato popolato fin dalla preistoria e la presenza umana a quote ben superiori al fondovalle è testimoniata da ritrovamenti archeologici. Al di là di alcuni episodi sporadici, è soprattutto tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento che le Alpi cominciano ad essere frequentate dai primi alpinisti ed escursionisti.
La storia dell'alpinismo è il tema scelto dal Museo di Valmaggia per il tradizionale ciclo di conferenze per il 2010. Non si tratterà tanto di approfondire l'alpinismo dal punto di vista sportivo e tecnico, quanto piuttosto proporre uno spunto di riflessione legato ad aspetti storici e culturali, mettendo in evidenza il contributo che la pratica dell' alpinismo fornisce alla conoscenza della montagna in senso ampio. Sarà pure l'occasione per riflettere, e sensibilizzare, sull'«uso» della montagna ai nostri giorni, soprattutto nell'ottica di una corretta e sostenibile valorizzazione del territorio.
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La conquista dell'inutile. Due secoli di alpinismo
Dalla prima ascensione del Monte Bianco (1786) alle prime gare di arrampicata (1985), l'alpinismo ha attraversato molte epoche storiche, mutando sguardi, approcci e linguaggi. Nonostante gli enormi progressi nelle tecniche di scalata e nelle difficoltà, resta intatta la misteriosa spinta simbolica di un'attività rischiosa e apparentemente "inutile", romanticamente impermeabile a ogni tentativo di codificazione. Senza la passione non esisterebbe l'alpinismo. Durante la serata verranno proiettati degli spezzoni del film "La montagna inventata", dedicato alla storia dell'alpinismo.
Relatore:
Enrico Camanni, alpinista,
giornalista e scrittore, con competenze che spaziano dalla storia dell'alpinismo
alla divulgazione delle tematiche alpine, in particolare dedicandosi all'editoria
(saggistica e narrativa) e agli allestimenti museali, con esperienze di regia
cinematografica e teatrale.
Club alpini e capanne: il turismo arriva nelle valli
Poco dopo la metà dell'Ottocento nascono i primi Club alpini europei, che inizialmente hanno un carattere squisitamente elitario. La conferenza proporrà una panoramica sulla loro storia, contraddistinta da un importante contributo alla conoscenza della montagna: oltre alle ascensioni singole e collettive, promuovono infatti numerose pubblicazioni e la costruzione delle prime capanne. Si approfondirà in particolare la realtà ticinese, dove – dopo che nel 1886 viene costituito il Club alpino ticinese grazie al determinante impulso del valmaggese Federico Balli – a partire dalla prima metà del Novecento nascono diverse Sezioni del CAS e numerose società alpinistiche, tuttora attive in tutto il Ticino.
Relatore:
Teresio Valsesia, giornalista,
autore di una trentina di pubblicazioni di montagna, soprattutto del Monte
Rosa e delle Alpi Lepontine, fra cui la guida "La storia camminata - 25 escursioni
in Ticino",
e "Sentieri alpini Ticino", nella collana delle guide ufficiali del CAS (con M.
Volken e R. Kundert).
Montagne: usate o vissute?
Con un approccio piuttosto insolito a questo genere di argomento e partendo dalla denuncia di un certo modo di vivere ed "usare" la montagna, il relatore analizzerà limiti e pericoli della pratica alpinistica ed escursionistica, arrivando infine a presentare una concreta alternativa a tanti luoghi comuni, cioè un modo diverso di andare in montagna, di vivere l'ambiente alpino con rispetto sia della natura che della libertà individuale.
Relatore:
Alessandro Gogna, alpinista di
fama internazionale, storico dell'alpinismo e scrittore. È attivo, in special modo,
nel divulgare a tutti i livelli il mondo della montagna, con particolare riferimento
alla storia dell'alpinismo, alla geografia, alla corretta frequentazione della natura e
alla conservazione dell'ambiente naturale montano.
Ciclo di conferenze 2009: "Architettura, arte e cultura degli edifici religiosi"
Le animazioni che il Museo di Valmaggia proporrà nel corso del 2009 approfondiranno alcuni aspetti architettonici, artistici e culturali degli edifici religiosi.
Lo spunto per occuparci di questo tema è stato
offerto dalla nuova esposizione temporanea, che
verrà inaugurata domenica 26 aprile 2009, dedicata
ai soffitti delle chiese e degli oratori di Valmaggia.
Grazie alla collaborazione con il fotografo ed artista
zurighese Edy Brunner, molto legato alla nostra
Valle, avremo la possibilità di ammirare gli 89 soffitti
delle chiese e degli oratori valmaggesi, presentati
anche in una stimolante pubblicazione.
Il ciclo di conferenze non verterà unicamente sulla conoscenza e sull’analisi artistica e interpretativa dei soffitti, ma spazierà pure sulle particolarità architettoniche e culturali dei nostri monumenti religiosi.
Le conferenze si terranno al Centro Scolastico dei Ronchini.
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Spazi delle chiese: dai soffitti a capanna alle volte affrescate
La conferenza prevede un percorso sintetico inerente le modifiche – dal Medioevo, al Rinascimento, al Barocco – che si registrano all’interno delle chiese cattoliche, attraverso alcuni filoni dell’arte maggiore italiana e l’analisi di singole opere locali di rilievo. In Valmaggia le tracce di questi processi sono modeste ma significative: ad esempio la volta dell’oratorio della Rovana (1615), che contiene una tra le più ricche decorazioni a stucco del Sopraceneri. La valle è però ricca di opere minori degne d’attenzione, nelle quali la grande arte di origine urbana si incontra con i rigagnoli dell’arte popolare e con gli umili mezzi culturali e materiali locali, espressi, soprattutto nell’Ottocento e nel primo Novecento, da modesti pittori dell’area ticinese.
Relatore:
Tita Carloni, architetto. Insegnante universitario alla Scuola d’architettura
dell’Università di Ginevra dal 1968 al 1991 e da quell’anno professore onorario del medesimo
ateneo. Saggista e conferenziere su problemi dell’architettura e del territorio.
Con il naso all'insù: arte, storia e messaggi sui soffitti e nelle cupole
Dal Medioevo in avanti, una rassegna di affreschi e dipinti nelle vòlte e nei soffitti. Pagine importanti di arte e di devozione, di insegnamento e di gloria, di spettacolari invenzioni prospettiche e di didascalici racconti sacri. Un punto di vista insolito ma importante, che richiede una partecipazione «attiva» e particolare da parte dello spettatore, coinvolto in un rapporto dinamico tra architettura e pittura, tra il «chiuso» dell'edificio e i cieli aperti che spesso irrompono nelle pitture.
Relatore:
Stefano Zuffi, storico dell'arte. Autore di numerose pubblicazioni d’arte prevalentemente
a carattere divulgativo. Collabora con vari musei a Milano, riviste d’arte,
associazioni culturali e la Rete 2 della Radio della Svizzera Italiana.
Le chiese in Valmaggia: dediche,misteri cristiani e santi
Partendo dalle «Comunità domestiche» dei primi cristiani, cercheremo di capire perché le chiese, con la loro costruzione, furono «dedicate» ad un mistero cristiano o ad un santo. Scopriremo i «titoli» delle chiese valmaggesi, a chi sono «dedicate» e possibilmente il motivo. Indagheremo se il tempo (dal 1000 al 1900) ha influito sulla scelta dei titolari, se ci sono state preferenze e santi particolari. Un interessante viaggio nella storia ecclesiastica e nell’agiografia, ossia lo studio della vita dei santi.
Relatore:
Padre Callisto Caldelari, dopo gli studi teologici, si diploma in archivistica e
biblioteconomia. Autore di numerose ricerche e pubblicazioni in questi ambiti storici.
Dal 1982 è parroco della Comunità del Sacro Cuore e animatore del Centro Spazio
Aperto di Bellinzona.
Ciclo di conferenze 2008: "Canta che ti passa"
... «perché cantando il duol si disacerba». Già il Petrarca (1304-1374), nel «Canzoniere»,
evidenziava i benefici che il canto aveva sull'umanità. La musica ed il canto tradizionale, infatti,
nascono da momenti di aggregazione e consentono di creare unità, gioia e serenità nella vita
quotidiana. Eppure, il rischio che essi siano destinati a scomparire, schiacciati da forme di
comunicazione e intrattenimento che escludono l'oralità tradizionale e li confinano a competenza
di pochi, è attuale.
Le tre conferenze, grazie anche ad intermezzi musicali-canori, desiderano compiere un viaggio nel
canto e nella musica popolare nelle Alpi, evidenziando la loro appartenenza al patrimonio
culturale dell'arco alpino e sottolineandone il profondo legame con l'uomo e la vita
comunitaria.
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Canti e musiche popolari nella Svizzera italiana
In un'epoca di manipolazioni del folk e mistificazioni di world music, Pietro Bianchi e
Roberto Maggini propongono i risultati delle loro ricerche etnomusicali, condotte nel corso
di decenni, con un sapore di autenticità, attraverso esecuzioni che si ispirano ai veri cantori
e suonatori della tradizione.
I brani presentati, accompagnati anche da momenti d'ascolto di registrazioni originali,
costituiranno un vivo ritratto della pratica musicale nella Svizzera italiana, rilevando
le affinità che uniscono – e non potrebbe essere altrimenti – la realtà locale con la più
estesa cultura lombarda.
Relatori:
Pietro Bianchi, etnomusicologo, cantante e musicista, cura per la RSI i programmi di
musica popolare, bandistica e corale.
Roberto Maggini, direttore del Teatro Dimitri di Verscio, cantante e musicista.
Fatiche e nostalgie cantate:
lavoro ed emigrazione nei canti tradizionali dell'arco alpino
Il lavoro, attività distintiva e fondamentale della specie umana, svolge da sempre un ruolo
basilare nella storia e nella vita di ogni comunità, ed influisce costantemente anche sulle sue
manifestazioni culturali.
In regioni come la nostra esso è stato spesso segnato dall'esperienza migratoria, secondo
scelte e destini mutevoli nel tempo. La serata accosterà lavoro ed emigrazione prendendo
spunto dalle loro riprese nel canto popolare, con un doppio approccio che alternerà momenti
di conoscenza ad esibizioni canore.
Relatori:
Guido Pedrojetta, insegnante di storia della lingua italiana e dialettologia all'
Università di Friborgo, esperto di oralità popolare, parlata e cantata.
Michele Moretti, linguista, redattore al Vocabolario dei dialetti della Svizzera
italiana.
La musica e gli strumenti popolari nella tradizione ticinese e bergamasca
La conferenza-concerto, che desidera pure interrogarsi sul futuro della musica tradizionale,
vuole essere una scoperta del ricco patrimonio legato alla cultura musicale popolare alpina,
con un particolare riferimento alla realtà ticinese e a quella bergamasca. Questo patrimonio è
nato e si è evoluto in un percorso iniziato secoli fa, ed è arrivato sino a noi grazie agli
ultimi informatori del mondo contadino, riuscendo a vincere la fragilità di una cultura
sostanzialmente orale, legata al labile filo della memoria.
L'intervento prevede la proiezione di filmati, l'esecuzione di brani musicali e la presentazione
di alcuni strumenti musicali tradizionali.
Relatori:
Valter Biella, studioso della tradizione musicale bergamasca, musicista, costruttore
di strumenti musicali tradizionali.
Ilario Garbani Marcantini, ricercatore sulla musica e il canto tradizionale in Ticino,
musicista, docente di scuola elementare.
Ciclo di conferenze 2007: Ferrovia Locarno-Ponte Brolla-Bignasco
Un ciclo di conferenze per commemorare il centenario della nascita della Valmaggina, la
ferrovia che dal 1907 al 1965 percorreva la Valmaggia.
Prima ferrovia regionale in Ticino, la Valmaggina ha permesso alla Valle di aprirsi verso
l'esterno, agevolando gli spostamenti dei valmaggesi e favorendo lo sviluppo del commercio
locale basato principalmente sulla pietra e sullo smercio di legname– e del turismo. Il
Museo di Valmaggia desidera sottolineare l'importante anniversario del centenario della sua
inaugurazione, avvenuta nell'agosto del 1907, con tre conferenze: è l'occasione per
approfondire alcuni tra gli aspetti più significativi riguardanti la ferrovia Locarno-Ponte
Brolla-Bignasco.
In ogni serata verrà proiettato un breve filmato d'epoca.
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Tradizione e progresso in Valmaggia
Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, la Valmaggia possedeva le caratteristiche tipiche di una civiltà alpina e di un'economia in buona parte di sussistenza. In questo contesto profondamente legato al mondo contadino, l'intraprendenza e la lungimiranza di personalità valmaggesi residenti a Locarno –in particolare le famiglie Balli– contribuirono alla realizzazione della Valmaggina e allo sviluppo del turismo in Valle.
Relatori:
Bruno Donati, professore, già presidente e curatore del Museo di Valmaggia.
Romano Broggini, storico, già direttore del Liceo di Bellinzona e docente alla Statale
di Milano ed all'Università di Pavia.
Particolarità tecniche della Valmaggina e panoramica sulle ferrovie regionali in Ticino e in alcune zone limitrofe
Oltre alla Valmaggina, anche in altre regioni ticinesi e in zone circostanti, a quell'epoca, vennero realizzate delle ferrovie regionali. La conferenza consentirà di presentare i protagonisti, i progetti e le leggi che ne determinarono la loro realizzazione; inoltre permetterà di conoscere le caratteristiche principali della ferrovia della Valmaggia, costruita con le tecniche elettriche tra le più evolute e ricordata come unica ferrovia con un particolare sistema laterale di presa della corrente elettrica.
Relatori:
Sergio Ravani, ing. dipl. ETH e membro di comitato del Museo di Valmaggia.
Pietro Mariotta, in. dip. ETH e presidente dell'ATAF (Associazione Ticinese Amici
della Ferrovia).
Lo smantellamento della Valmaggina: un segno di debolezza delle regioni periferiche?
Prendendo lo spunto dalle cause e dai fatti salienti che hanno determinato la soppressione della Valmaggina, ci si interrogherà sulle difficoltà con cui sono state confrontate, e lo sono ancora oggi, le regioni periferiche. Una costante storica che neppure alcune opportunità di riscatto sono riuscite a debellare: a causa delle stesse regioni periferiche –che spesso vi hanno contribuito con particolarismi e carenza di unità e progettualità– o piuttosto per interventi, negligenze e sottrazioni dall'esterno?
Relatori:
Arturo Poncini, maestro e ricercatore di storia locale.
Silvano Toppi, economista e giornalista.
Ciclo di conferenze 2006: "Un mondo divino"
Un ciclo di conferenze per conoscere il mondo alpino.
Il centenario dall'introduzione del vitigno Merlot in Ticino è l'occasione per approfondire il legame esistente tra coltura della vite, vinificazione e territorio. Il Museo di Valmaggia -con la preziosa collaborazione della Commissione culturale della Federazione Viticoltori della Svizzera Italiana- desidera sottolineare questo importante anniversario con tre conferenze, per capire quanta storia, tradizione e cultura sono infuse in una bottiglia di vino. Sarà pure l'opportunità per riflettere sul ruolo che viticoltura e vinificazione hanno avuto nel corso degli anni e che avranno in futuro.
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L'è mía üga a Runch. Uva e vino nei dialetti della Svizzera italiana
La coltivazione della vite e la conseguente produzione di vino hanno sempre avuto una notevole importanza nell'economia agricola del nostro territorio. Attraverso la presentazione e l'analisi di modi di dire, proverbi, tradizioni, nomi di luogo verranno esplorati aspetti particolari e spesso poco noti di questa multiforme realtà.
Relatori:
Franco Lurà, direttore del Centro di dialettologia e di etnografia del Canton Ticino
Stefano Vassere, responsabile del Repertorio toponomastico ticinese.
I paesaggi terrazzati, frutto di un impegno comune per il vino e la natura
I paesaggi terrazzati non sono solo alla base della produzione di un buon vino, ma dispongono di un valore culturale, estetico ed ecologico proprio. Prendendo lo spunto dall'Ecomuseo dei terrazzamenti e della vite di Cortemilia, i due relatori -che collaborano da anni nell'ambito della salvaguardia dei paesaggi terrazzati- affronteranno i problemi e le prospettive di sviluppo di questi paesaggi, i quali testimoniano la storia, le tradizioni e i modi di vita delle società che ieri li hanno costruiti e che oggi li custodiscono.
Relatori:
Donatella Murtas, responsabile dell'Ecomuseo dei terrazzamenti e della vite di
Cortemilia (Piemonte).
Raimund Rodewald, direttore della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio
(Berna).
L'uomo e il vino: storia e tradizione
Grazie ad una vita dedicata alla produzione agricola ed in particolare a quella vitivinicola, oltre ad una paziente ricerca bibliografica su oltre 6'000 volumi, il relatore presenterà una ricostruzione storica che si svilupperà attraverso i secoli, allo scopo di documentare quanto fosse importante il vino tra le diverse popolazioni del mondo. In particolare verranno affrontati gli aspetti poliedrici che il vino assume: bevanda, alimento, medicamento, sacramento.
Relatore:
Angelo Valentini, enobibliofilo, direttore commerciale delle Cantine Lungarotti a
Torgiano (Perugia).
Ciclo di conferenze 2005: Ghiacciai in pericolo?
Gli intensi e rapidi cambiamenti ambientali (e di riflesso socioeconomici) che il nostro pianeta sta vivendo, trovano la loro espressione più emblematica nella degradazione delle masse glaciali in corso negli ultimi decenni. Ghiacciai non più visti solo come curiosità naturalistica o "terreno da gioco" per alpinisti, ma anche come elementi essenziali di un sistema ambientale di cui sono al tempo stesso protagonisti attivi e comparse sottomesse alle variazioni del clima.
Le quattro conferenze non si limitano ad uno sguardo sulla situazione dei ghiacciai nel passato, ma hanno soprattutto l’ambizione di approfondire la realtà odierna e futura della glaciologia alpina.
Ghiacciai del Ticino: passato, presente e futuro
Come praticamente tutti i ghiacciai della terra, anche quelli ticinesi stanno subendo un ritiro, che negli ultimi anni è accelerato. Fanno riferimento i rilevamenti eseguiti da oltre cent'anni dalla Sezione forestale cantonale e il bilancio di massa effettuato negli ultimi anni sul ghiacciaio del Basodino. Un quadro ticinese all'interno della storia glaciologica elvetica.
Relatore:
Giovanni Kappenberger, meteorologo di MeteoSvizzera, appassionato del mondo alpino, in
particolare della neve e dei ghiacciai. Già membro del comitato glaciologico svizzero.
Presso:
Il centro scolastico dei Ronchini.
I ghiacciai costruttori delle Alpi: da un glorioso passato ad un incerto presente
I ghiacciai sono stati sicuramente il fenomeno naturale che ha lasciato una delle maggiori impronte nel paesaggio alpino, quando, "solo" 20’000 anni fa, coprivano con una coltre quasi ininterrotta tutta la grande catena montuosa. Pur con fasi alterne i ghiacciai si stanno avviando ad una rapida estinzione, che lascia trasparire le forme costruite con la loro azione di erosione e di deposito e che lascia spazio ad altri agenti modificatori del paesaggio.
Relatore:
Claudio Smiraglia, professore di geografia fisica all'università di Milano, presidente del
Comitato glaciologico italiano.
Presso:
Il centro scolastico dei Ronchini.
Il lato oscuro dei ghiacciai: pericoli, situazioni a rischio, monitoraggio
La recente accelerazione del riscaldamento atmosferico ha portato all’attenzione di un pubblico più vasto il problema del rischio glaciale, e la potenziale incidenza nei confronti dell’uomo è accresciuta anche a causa dall’elevata frequentazione turistica delle Alpi. Glaciorisk è il nome di un progetto europeo che ha consentito di catalogare questi fenomeni sulle montagne d’Europa, proponendo strategie di mitigazione del rischio. Un viaggio nell’evoluzione di un mondo affascinante.
Relatore:
Daniele Cat Berro, Società Meteorologica Italiana, redattore rivista "Nimbus".
Presso:
Il centro scolastico dei Ronchini.
I ghiacciai nella storia della civilizzazione alpina
Nel corso dei vari episodi d'avanzamento e d'arretramento, i ghiacciai hanno modellato il nostro ambiente geografico. Hanno pure avuto un impatto sulla società alpina, ispirando numerose leggende e racconti, e sulla sua economia, creando effetti benefici (se si pensa ad esempio all' irrigazione) ma anche effetti distruttivi. Ancora oggi, il loro contributo economico non è trascurabile, ed il loro arretramento influenzerà la nostra economia locale.
Relatore:
Amédée Zryd, fisico e glaciologo, ha effettuato una tesi di dottorato sui meccanismi del
movimento dei ghiacciai. Ha pubblicato nel 2001 un libro sui ghiacciai del Vallese.
Presso:
Il centro scolastico dei Ronchini.
Ciclo di conferenze 2004: Adulti si nasceva
Tosói e tosái fee giudizi!
Incontro con alcune persone cresciute nei nostri villaggi prima dei grandi cambiamenti accentuatisi a partire dagli anni Sessanta. Racconti, aneddoti e testimonianze di vita quotidiana di ragazzi e ragazze.
Testimoni:
Bruna Martinelli, Avegno
Arturo Poncini, Maggia
Elena Galizia, Lodano
Teresa Guglielmini, Cevio
Ezio Coppini, Cimalmotto
Irma Donati, Broglio
Presso:
Il centro scolastico dei Ronchini.
Fam, füm, frecc - Il grande romanzo degli spazzacamini
Nel grande romanzo dell'emigrazione, per secoli risorsa primaria di tante vallate alpine, pagine molto dolorose sono state scritte dagli spazzacamini, il cui fenomeno ha caratterizzato le più povere di queste terre, dove la maggior parte delle famiglie, pur di togliere qualche bocca al misero desco quotidiano, si è vista costretta, fino alle soglie degli anni Cinquanta del secolo scorso, ad "affittare" nei mesi invernali, quando nei loro paesi fra i monti non esisteva la più piccola possibilità di lavoro, uno o più figli ai "padroni".
Relatore:
Benito Mazzi, giornalista e scrittore, ha diretto per circa 30 anni il settimanale
"Eco Risveglio Ossolano".
Presso:
Il centro scolastico dei Ronchini.
Bambini delle Alpi a scuola
La scuola nelle valli alpine ha una notevole importanza per le comunità, ma funziona spesso con difficoltà e in mezzo a ostacoli, dipende dalle condizioni climatiche, deve travoare il proprio posto tra le molteplici occupazioni dell'infanzia, è subordinata al nomadismo dei gruppi familiari, risente delle congiunture economiche. La relazione porterà esempi tratti dalle realtà alpine ticinesi del funzionamento della scuola confrontata con attese ed esigenze contrastanti o difficilmente conciliabili.
Relatore:
Raffaello Ceschi, storico, curatore e autore di numerose opere sulla storia del Cantone
Ticino.
Presso:
Il centro scolastico dei Ronchini.
Quale infanzia nelle Alpi?
Sull'infanzia nelle Alpi ci sono molti pregiudizi da sfatare: per esempio non è vero che i bambini di montagna, figli di gente povera e talvolta malnutrita, fossero più ignoranti di quelli di pianura. La conferenza ttratterà alcuni aspetti relativi a questi giovani; in particolare verranno presi in considerazione temi come l'impiego nelle attività lavorative della famiglia e il tempo dedicato al gioco, sia in passato sia in epoca attuale.
Relatore:
Marco Aime, professore di antropologia culturale presso l'università di Genova.
Presso:
Il centro scolastico dei Ronchini.
Ciclo di conferenze 2003: Santuari e pellegrini nelle Alpi
Le alpi nel sistema delle vie di pellegrinaggio del medioevo
Relatore:
Renato Stopani, geostorico
La Madonna del Sasso, pellegrina in Ticino
Relatore:
Padre Callisto Calderari, storico
I santuari nel Locarnese e nelle alpi
Relatore:
Romano Broggini, storico
Ciclo di conferenze 2002: Leggende, fiabe e favole nelle Alpi
Simboli, morale e storia nelle leggende e favole Ticinesi
Relatore:
Franco Zambelloni, docente
I miracoli e la speranza
Relatore:
Guido Pedrojetta, insegnante
Il Dahu, un animale in via di estinsione
Relatore:
Marcel Jacquat, (museo La Chaux-de-Fonds)
L'uomo selvaggio
Relatore:
Massimo Centini, (università popolare Torino)
Ciclo di conferenze 2001: 1951, valanghe e alluvioni
"Rombano solo valanghe e nevica spaventosamente."
Relatori: testimoni
Le opere di protezione delle valanghe
Relatori:
A. Cagnati, tecnico neve e valanghe
V. Rossi, ingegnere forestale
La formazione delle valanghe e il soccorso
Relatori:
P. Föhn, istituto neve e valanghe Davos
L. Fieschi, soccorritore CAS
La situazione valangaria del 1951
Relatori:
F. Spinedi, metereologo
G. Kappenberger, metereologo
Grotti e cantine: meraviglie di un mondo sotteraneo
Relatore:
Flavio Zappa
Ciclo di conferenze 2000: I primi abitatori delle Alpi
I ritrovamenti in Valmaggia nel contesto della preistoria del Cantone Ticino
Relatori:
Riccardo Carazzetti, archeologo
Martin Schindler, archeologo
Flavio Zappa, ricercatore
Insediamenti d'altitudine nelle alpi Vallesane dal paleolitico ai Romani
Relatore:
Philippe Curdy, archeologo
"ötzi", l'uomo dei ghiacciai
Relatore:
Raffaele De Marinis, professore
Pian dei cavalli e Borghetto
Relatore:
Francesco Fedele, professore
Ciclo di conferenze 1999: Il ritorno dei predatori nelle Alpi
Stato, popolazione e allevatori di fronte al ritorno dei predatori
Relatori:
Simon Capt, biologo
Franco Mari, biologo
Chiara Solari, biologo
Il lupo, la riscoperta scientifica e culturale del mitico predatore
Relatore:
Luigi Boitani, docente
La lince, il più grande felino d'Europa
Relatore:
Luca Rotelli, biologo
Il ritorno dell'orso nelle alpi Svizzere
Relatore:
Hans Ulrich Roth, biologo
Ciclo di conferenze 1998: Laghi alpini in Ticino
I pesci come ultimo anello di un'intensa vita dentro e fuori acqua
Relatore:
Bruno Polli, biologo
Ricerca scientifica e inquinamento nei laghetti alpini Ticinesi
Relatore:
Alberto Barbieri, responsabile LAS/SPAA
I laghi come risultato dell'opera del ghiaccio e dell'acqua
Relatore:
Giovanni Kappenberger, osservatorio di Locarno Monti
I laghi alpini al centro dell'obiettivo
Relatore:
Ely Riva, fotografo
Campo Tencia: un "tremila" tra Valmaggia, Leventina e Verzasca
Relatori:
Bruno Donati
Flavio Zappa
Ciclo di conferenze 1997: Gli animali selvatici della montagna: gli uccelli
Gli uccelli visti con la cinepresa
Relatori:
Franco Della Casa, cineoperatore
Franco Cappelletti, cineamatore
L'aquila e il gipeto, due grandi rapaci sulle alpi
Relatori:
Paolo Fasce, ricercatore italiano
Roberto Lardelli, specialista in ornitologia
La caccia fotografica agli uccelli alpini
Relatore:
Marzio Barelli, fotografo
Ciclo di conferenze 1996: Gli animali selvatici della montagna: i mammiferi
La caccia alta: ieri per necessità, oggi per diletto
Testimoni:
F. Dadò
B. Guglielmini
T. Lafranchi
G. Melchioretto
S. Poncetta
La caccia fotografica ai mammiferi apini
Relatore:
Marzio Barelli, fotografo
Lo stambecco e altri ungulati
Relatore:
Marco Salvioni, coll. ufficio caccia e pesca
Il camoscio
Relatore:
Maria Scossa, zoologa e ricercatrice
A cena con lo scrittore Mario Rigoni Stern
Relatori:
Mario Rigoni Stern
A. Nessi
M. Giovanettina
Incontro di Mario Rigoni Stern con gli studenti
Relatori:
Mario Rigoni Stern
Vasco Gamboni
Incontro di Mario Rigoni Stern con la popolazione
Relatori:
Mario Rigoni Stern
A. Nessi
Bruno Donati
M. Giovanettina
Ciclo di conferenze 1995: Territorio e cultura delle genti cisalpine
La diffusione del cristianesimo nelle regioni alpine
Relatore:
Giuseppe Chiesi, storico
Il Ticino e le sue tracce di medioevo
Relatore:
Rossana Cardani, archeologa
Quali romani nel Ticino?
Relatore:
Simonetta Biaggio-Simona, archeologa
La preistoria: gli insediamenti umani nel paesaggio alpino
Relatore:
Riccardo Carazzetti, archeologo
Ticinesi prima di Cristo - Moghegno nel quadro della religione antica
Relatore:
Cornelia Isler-Kerényi, archeologa e ricercatrice
Ciclo di conferenze 1994: Il bosco, amico e alleato dell'uomo
Una vita con scure, segone e tra i fili a sbalzo: una serata con i testimoni
Testimoni:
E. Laloli
B.Peter
F. Dadò
U. Leoni
C. Donati
Z. Flocchini
Il castagno: un gigante buono
Relatore:
Marco Conedera, ingegnere
Il bosco e il fuoco: incendi di foreste in Ticino
Relatore:
Marco Marcozzi, ingegnere
Foreste alluvionali: l'incertezza e l'arte del provvisorio nella natura
Relatori:
Gabriele Carraro, ingegnere
Pippo Gianoni, ingegnere
Ciclo di conferenze 1993: Obiettivo sulla Valle: Valmaggia vista dai fotografi
Con la forza dello scalpello e del pennello
Relatore:
Ely Riva, fotografo
Pascoli e vette tra il Campo Tencia e il Monte Zucchero
Relatore:
Giosanna Crivelli, fotografa
Rivisitare la valle con Giovanni Bianconi
Relatore:
Augusto Gaggioni, responsabile ufficio cantonale dei musei
Grandiosi panorami dal Verbano alle alpi
Relatore:
Giosanna Crivelli, fotografa
Le capre e la montagna
Relatori:
Daniela Buetti, etnologa
Loris Ferrari, consulente agricolo
gruppo manifestazioni Fusio
Ciclo di conferenze 1992: La capra: ricchezza di un animale povero
La capra nell'attuale economia delle regioni di montagna
Relatori:
Enzo Kurzen, presidente federazione allevamento caprimo e ovino
Loris Ferrari, consulente agricolo
Giorgio Moretti, ingegnere forestale
La capra: diffusione a livello mondiale
Relatore:
Daniela Buetti, etnografa
L'immagine della capra
Relatori:
Franco Chiesa, numismatico
Adgardo Cattori, pittore
Riflessi linguistici e folclorici dell'allevamento della capra
Relatore:
Michele Moretti, red. vocab. dialetti
Ciclo di conferenze 1991
L'immaginetta mortuaria: memoria di vita e immagine della morte
Relatori:
Elena Malinverno, tesi di licenza in lettere, università di Friborgo
Ciclo di conferenze 1990
"Sia sospeso per la gola talmente che mora."
Relatore:
Luigi Del Priore, docente di storia
Ciclo di conferenze 1988
Le grotte naturali più lunghe del Ticino nella regione del Basodino
Relatore:
Fosco Spinedi, geografo e metereologo
Minerali e cristalli della Lavizzara
Relatore:
Elio Steiger, museo cantonale di storia naturale
Piogge acide nell'alto Ticino: effetti sui laghi alpini e l'ambiente
Relatori:
Alberto Barbieri, chimico
Luca Martini, biologo
Pipistrelli in Ticino e nella bassa Valmaggia: habitat fluviale della Valle Maggia
Relatori:
Pierluigi Ballabeni, centro protezione pipistrelli
film di Franco Cappelleti e L. Filipponi
Ciclo di conferenze 1987
La chiesa di San Bernardo a Campo Vallemaggia: caratteristiche storiche e religiose di un' importante monumento in fase di restauro
Relatore:
Romano Broggini, storico
Nomi di luogo in Lavizzara: relazioni tra toponimi, ambienti e uomini
Relatore:
Hedi Dazio, collaboratore istituto toponomastico Ticinese
Il dialetto di Cevio e Linescio: caratteristiche ed evoluzione del modo di esprimersi popolare
Relatore:
Michele Moretti, red. vocabolario dialetti della Svizzera Italiana
"Laudate dominum sol". La meridiana quale antica misura del tempo
Relatore:
Luciano Dall'Ara, docente centro scol. ind. artistiche
Ciclo di conferenze 1986
Archeologia e pietra ollare nell'area Ticinese
Relatore:
Pierangelo Donati
Affioramenti, estrazione e trasporto della pietra ollare in Valmaggia
Relatore:
Bruno Donati, presidente museo di Valmaggia
Dalla cava al laboratorio
Relatore:
Bruno Donati, presidente museo di Valmaggia
La pigna di pietra ollare in Valmaggia, diffusione e tipi
Relatore:
Augusto Gaggioni, direttore ufficio cantonale musei
Ciclo di conferenze 1985
L'archivio, camera oscura della storia
Relatore:
Auguto Gaggioni, direttore ufficio cantonale musei
Frontiera e contrabbando nel periodo 1943-48. Gli anni del riso.
Relatore:
Ivano Fosanelli, tesi di laurea in storia all'università di Bologna
Il vocabolario dei dialetti della Svizzera Italiana vista dal retrobottega
Relatore:
Federico Spiess, direttore del VDSI
Storia della comunità di Moghegno e dei suoi emigranti in California
Relatore:
Marino Lepori, lavoro di licenza all'università di Friborgo
Ciclo di conferenze 1984
"A ogni gravidanza la so üsanza". Pratiche legate alla gravidanza e al parto in uso nel Ticino rurale.
Relatore:
Leda Steiger, etnologa
Canti e musiche popolari in Ticino
Relatori:
Pietro Bianchi, musicologo
Roberto Maggini
La ricerca dei canti popolari sacri e profani della Valmaggia.
Relatore:
Pietro Bianchi, musicologo
La Valmaggia nelle descrizioni dei viaggiatori del settecento.
Relatore:
Renato Martinoni, professore università di Zurigo
Ciclo di conferenze 1983
Una raccolta di testimonianze orali: l'alpe nel ricordo dei suoi protagonisti. Proiezione del film "Quella contesa e sudata erba".
Relatori:
Mario Vicari, ricercatore presso l'ufficio caontonale dei musei
Federico Mittag
Dai "Sasciöi" a l' "ovi": viaggio tra i nomi di luogo della bassa Valmaggia.
Relatore:
Mario Frasa, ricercatore presso l'università di Zurigo
Una raccolta di testimonianze orali: l'alpe nel ricordo dei suoi protagonisti.
Relatore:
Mario Vicari, ricercatore presso l'ufficio caontonale dei musei
Mistero e fascino dei Walser.
Relatore:
Teresio Valsesia, giornalista e scrittore
Ciclo di conferenze 1982
Serata informativa sulle pigne di Broglio.
Relatore:
museo
Quale futuro per i rustici? (In collaborazione con l'associazione dei comuni, ETV, sociazione agricola e APAV)
Relatori:
Rosanna Zeli, dir. vocabolario dei dialetti
Marco Solari, dir. ente turismo ticinese
Silvano Toppi, giornalista TSI
Flavio Cotti, dir. Economia Pubblica
Ciclo di conferenze 1981
Val di Campo: immagini passate e recenti della vita sull'alpe.
Relatori:
Elio Genazzi
Bruno Donati
La vita quotidiana sugli alpi della Val di Campo.
Relatori:
Elio Genazzi
Bruno Donati